RECENSIONE: Cyrano De Bergerac, Playhouse Theatre Londra ✭✭✭✭

Paul T Davies recensisce Cyrano De Bergerac di Edmond Rostand, presentato dalla Jamie Lloyd Company al Playhouse Theatre di Londra.

James McAvoy in Cyrano De Bergerac. Foto: Marc Brenner Cyrano De Bergerac

Playhouse Theatre, Londra.

6 dicembre 2019

4 Stelle

Prenota i Biglietti Iniziando una residenza di un anno al Playhouse Theatre, la Jamie Lloyd Company inizia con una vivida reinterpretazione del classico di Edmond Rostand, Cyrano De Bergerac. Adattato in molti generi, incluso il famoso film con Steve Martin, Roxanne, la trama ruota attorno all'amore non corrisposto che Cyrano ha per Roxanne, complicato dal suo grande naso che lo rende “brutto”, e ulteriormente esasperato quando lei si innamora di Christian. Roxanne valorizza le parole più dell'aspetto, così Cyrano, poeta e soldato, mette parole romantiche in bocca a Christian e nelle lettere, impersonando Christian, scritte quando sono in guerra. Essendo Jamie Lloyd, dopo la splendida stagione Pinter al Pinter e la sua produzione di Evita al Regent’s Open-air Theatre quest'anno, sappiamo di aspettarci una radicale reinterpretazione del testo. Ciò che non mi aspettavo era una versione beatbox, con la produzione ridotta all’essenziale, che mette in risalto l’eccellente testo di Crimp. È radicale, sorprendente e brillante.

Anita Joy Uwajeh è Roxanne. Foto: Marc Brenner

L'approccio essenziale si estende al set e ai costumi, e questo Cyrano non ha un naso prostetico. In James McAvoy inizialmente l'ho trovato un po' sconcertante, è l’uomo affascinante che pensiamo di conoscere dal grande schermo. Ma con l'avanzare dello spettacolo e lo stile che inizia a stabilirsi, lui cattura perfettamente la complessità del ruolo, l’arroganza, la spavalderia, portando alla tenerezza e alla romanticità, sprigiona energia. Anita Joy Uwajeh è una eccellente Roxanne, grintosa e forte, che si ribella contro il suo posto previsto nella società. (Sebbene la produzione sia ancora ambientata nel 1640, l’angolazione contemporanea consente a Crimp e alla compagnia di sfidare la visione maschile. Infatti, è il corpo maschile spogliato che osserviamo.) Eben Figueiredo ha una sicurezza da bullo come Christian, cedendo alla sua vulnerabilità in amore, e Michelle Austin è superba nei panni della Regina del Verso e proprietaria del bar Leila, fornendo un'ottima narrazione e osservazione. Ostacolando il vero amore, Tom Edden è eccellente nei panni di De Guiche, cercando di manipolare Roxanne affinché si sposi, e esilarante quando tenta un rap tutto suo!

Abita Joy Uwajeh (Roxanne), Eben Figueiredo (Christian) e James McAvoy (Cyrano). Foto: Marc Brenner

Ogni minuto di questa produzione è una scintilla di inventiva, ogni scena è diversa dalla precedente. La scena della seduzione attraverso le lettere, recitata su solo quattro sedie di plastica arancione, è esilarante, e la seconda metà è profondamente commovente. La prima metà è un po' troppo lunga, il meta teatro che vede il cast sollecitare la compagnia a proseguire con lo spettacolo rispecchia la leggera frustrazione che ho avvertito nel fatto che ci vuole un po' a partire, potrebbe perdere un po' di tempo di esecuzione. Anche i puristi potrebbero disapprovare l'adattamento, ma per un'opera che pone l'accento sulla poesia e sull'amore, è corretto che la vera stella siano le parole di Crimp, che rimbalzano nell’auditorium e ci tengono in silenzio quando è necessario. La parola parlata mantiene vivo il gioco del verso, e questa è sicuramente una produzione da vedere e assaporare!

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