RECENSIONE: Twist Of Lemon, St James Theatre Studio ✭✭✭✭

Twist of Lemmon è uno spettacolo di un solo uomo interpretato dall'unico figlio di Jack Lemmon, Chris. In questa rilassata recensione ci viene offerto uno scorcio su come sia crescere a stretto contatto con una celebrità amata a livello internazionale, e su come ciò influenzi un normale rapporto padre-figlio. Chris Lemmon è spiritoso, caloroso, e non Jack Lemmon, il che gli dà la distanza e la chiarezza di visione per valutare pienamente le mancanze e i difetti di suo padre. È una serata toccante, Chris bluffa e balbetta, chiaramente divertendosi ad impersonare suo padre attraverso le sue famose battute, ma personalmente l'ho preferito quando parlava chiaramente come se stesso.

Dall'inizio, il tono della serata era quello dell'epoca d'oro di Hollywood. Fiancheggiati da foto sorridenti di stelle del cinema, entriamo nello studio intimo del St James's Theatre. Suoni di archi che si elevano su un sistema audio crepitante ci accolgono mentre ci sistemiamo intorno ai tavoli illuminati da luci tremolanti in attesa della nostra star. L'atmosfera è la stessa di una piovosa domenica, rintanarsi a guardare un film in bianco e nero sconosciuto in televisione; confortante, familiare, ma emozionante.

Mentre i rulli girano e ci godiamo un montaggio dei momenti migliori di Jack Lemmon, Chris aspetta tra il pubblico, ridendo e affermando che in molti modi è più uno di noi che il suo straordinario papà. Lemmon Jr trabocca di un'energia inarrestabile, il suo talento narrativo e senso comico sono impeccabili. Interpreta magistralmente Jack mentre scopre la gioia di esibirsi e far ridere la gente. Eppure le sue osservazioni dall'occhio del ciclone sono altrettanto perspicaci. Ci chiede francamente, "Come si segue le orme di un gigante?", manifestando chiaramente ancora incertezza e cercando la risposta da solo. Il peso dell'eredità vincitrice dell'Oscar di suo padre grava pesantemente sul ragazzo che, come spesso succede, scopre di possedere aspirazioni artistiche proprie. Fortunatamente Chris ha perseguito un'altra strada e si è distinto come musicista prima di essere infine attratto dalla recitazione. Le storie e gli aneddoti sono punteggiati da standard jazz nei suoi arrangiamenti e composizioni suonati con brio e stile.

Il soprannome che Jack usava per suo figlio era "hotshot", un riferimento alla bravura del ragazzo nel golf e in un altro universo quest'uomo dalle molteplici doti sarebbe stato il beneficiario della "fortuna cieca" dell'industria cinematografica mutevole. Eppure nonostante la naturale rivalità e competizione tra padre e figlio, il loro sembra un rapporto di profondo affetto e amore. In alcuni dei momenti più onesti e crudi, Chris affronta l'alcolismo di suo padre con dignità e gentilezza. Qualunque cosa possa aver provato da bambino o adolescente ora è considerata e generosa, e non giudica né condanna mai l'uomo che alla fine impara ad apprezzare e amare come un essere umano fallibile.

Si dice che per maturare dobbiamo trovare un modo per distruggere i nostri idoli. Dobbiamo uscire dall'ombra dei nostri genitori e liberarci dalla loro giurisdizione; ma questo è chiaramente reso più difficile, come giustamente osserva Chris, quando sei completamente definito dal tuo rapporto con qualcun altro, quando sei semplicemente un oggetto, "quello è il figlio di Jack Lemmon." Per quanto impressionante possa essere il catalogo di nomi di serie A che Chris snocciola, il citare nomi può talvolta apparire un po' forzato e può farci sentire umili plebei molto alieni rispetto alle megastar di cui parla così enfaticamente. A Twist of Lemmon è sdolcinato ma sincero nel modo in cui solo gli americani sanno essere, ma nonostante ciò, è una serata meravigliosamente emozionante a teatro.

Twist Of Lemmon si esibisce allo Studio del St James Theatre fino al 18 giugno 2016.