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RECENSIONE: I Pirati di Penzance di Sasha Regan con cast tutto maschile, trasmesso in streaming online ✭✭✭✭

Pubblicato su

17 aprile 2021

Di

julianeaves

Julian Eaves recensisce All Male Pirates of Penzance di Sasha Regan registrato al Palace Theatre di Londra e trasmesso in streaming online.

Olivier Savile - Il Re dei Pirati e la Ciurma. Foto: Danny Kaan All-male The Pirates of Penzance di Sasha Regan

Registrato al Palace Theatre, Londra e trasmesso in streaming online

4 Stelle

Iniziando con una sequenza di 'crediti d'apertura' professionalmente realizzata e lucida, filmata per adattarsi all'accompagnamento solo pianoforte dello spettacolo, questo trasferimento online di una performance al Palace Theatre di Londra è un'occasione preziosa per diffondere la parola sul molto riuscito riadattamento di G&S per il 21° secolo di Sasha Regan. Un film del 2019, trasmesso recentemente, può ancora essere visto in quella forma, con acquisto indipendente.

Il grande vantaggio di questa forma di presentazione è che ti porta direttamente nel testo ingegnoso e ingegnoso di W S Gilbert, specialmente nei suoi testi brillantemente scritti; questi sono aspetti delle Savoy Operas che regolarmente si perdono negli sforzi che i cantanti devono fare per proiettare - senza microfoni - le non semplici parti vocali di Sullivan. La cinematografia coglie ogni momento e sa quando concentrarsi su una battuta, una frase finale o qualsiasi dettaglio fine offerto nelle performance di questo giovane e accattivante cast.

Il cast di All-Male Pirates of Penzance

A dodici anni dal suo debutto all'Union Theatre di Southwark – una sede molto più piccola di quella che ora si onora della sua presenza – questa produzione lanciò la serie rivoluzionaria di all-male G&S di Sasha Regan, che ci ha dato ‘HMS Pinafore’ e ‘Iolanthe’ in versioni con una maggiore o minore presa sulla contemporaneità. Tra tutte e tre, questa sembra avere l'aspetto più 'tradizionale', con scenografie di Robyn Wilson-Owen che ci offrono una svolta su costumi d'epoca prevalentemente in mussola, mentre la coreografia modernissima di Lizzie Gee si esalta in tutto il potere e l'energia che un gruppo esuberante di giovani uomini può sprigionare. Il fatto che questi ragazzi possano anche cantare nei registri di tenore, baritono o basso così come in una varietà di gamme in falsetto e fare tutto quel movimento è la grande forza della produzione, una che ti permette di trascurare la povertà dell'arredamento e il buio della buca vuota. Ben Bull illumina in modo semplice ma sensibile.

Ma sono la compagnia – e la sede – le vere stelle qui. Dall'entrata a tutta velocità dell'ensemble maschile dentro l'auditorium, prendendo il comando del palco e stupendoci con la loro chiarezza vocale – ogni sillaba Gilberttiana enunciata con meticolosa cura (grazie, MD Richard Baker, accompagnamento efficiente al pianoforte), attraverso l'apparizione altrettanto civettuola delle ‘signore’ mollemente effettate (applauso per molte grasse risate da un pubblico principalmente di età media o anziana, senza dubbio con attitudini per abbinare), e attraverso la sequenza di numeri consegnata con maestria fino alla conclusione finale, piuttosto in tono minore, ciò che otteniamo qui è una tempesta di precisione nei dettagli della performance che delizierà chiunque ami uno spettacolo eccezionale eseguito con brio e enorme cura.

Tom Senior è una figura romanticamente robusta come Frederic, anche se Regan opta per interpretare il suo 'O, is there not one maiden breast' per il riso; una mossa saggia, dato che Senior non ha le doti eroiche per flottare la melodia con tutti gli acuti e il legato che realmente richiede: tuttavia, questo trucco alla fine mina la forza sentimentale della conclusione; tuttavia, la sua è una performance amichevole in cui tira fuori il meglio di una voce attraente sebbene ancora piuttosto acerba, e certamente ha l’aspetto giusto. In contrasto, c'è lo splendente, cromato splendore nella Mabel di Alan Richardson, per lo più comoda a librarsi attraverso la tessitura alta e producendo un suono leggero e allegro. Nel frattempo, la Ruth autoritaria di Leon Craig è divertente.

David McKechnie nei panni del Maggiore Generale. Foto: Danny Kaan

Altrove, il Maggiore Generale di David McKechnie è un campione dalla lingua fulminea di alcune delle scritture più insidiose di G&S, conquistandoci con la sua apparente padronanza senza sforzo delle sue sfide. Altrettanto convincente è il Re dei Pirati di Oliver Savile, nonostante sembri solo un po' troppo giovane per il ruolo: ma dimentichiamo quanto giovani tendessero ad essere i marinai - spesso con carriere brevi quanto le loro vite. E un quartetto di ruoli femminili – Connie di Lee Greenaway, Kate di Dominic Harbison, Edith di Sam Kipling e Isabel di Richard Russell Edward – ci ricorda che stiamo - davvero - guardando uno spettacolo che è tanto sul femminile quanto su qualsiasi altra cosa. Regan, a suo credito, riesce a evitare molti degli ostacoli di genere e dà loro modernità e dignità che non è sempre presente nelle presentazioni convenzionali di quest'opera. E c'è anche il ruolo comico più accattivante di Samuel, caratteristicamente esperto e interpretato da Michael Burgen. Quindi, molte cose buone da celebrare.

Il cast di All-Male Pirates of Penzance. Foto: Danny Kaan

Il secondo atto ci dà il Sergente di Polizia di Mark Akinfolarin, con cui si diverte molto – come fa il coro sempre versatile, ora diventato poliziotti. Come sempre, l’incantevole e fluida coreografia di Gee li porta a formare belle figure mentre lo supportano, con abbondante arguzia e buon umore. È un evento benvenuto dopo l’intervallo, perché – come il pubblico esperto è ben consapevole – il meglio di G&S a volte si trova prima. Con meno da basarsi qui, Regan non si perde in chiacchiere e fa una corsa abbastanza rapida verso il traguardo, lasciandoci solo un accenno di rimpianto agrodolce per aggiungere vivacità alla conclusione di un atto altrimenti meno coinvolgente.

Così, dodici anni dopo, lo spettacolo è in ottima forma, sebbene con qualche cautela. Le cose buone sono davvero eccellenti, e ce n'è abbastanza per meritare un paio d'ore del tuo tempo. Il cast si diverte, e anche tu ti divertirai.

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