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RECENSIONE: Sweet Charity, Donmar Warehouse ✭✭✭✭✭
Pubblicato su
20 aprile 2019
Di
markludmon
Mark Ludmon recensisce la produzione di Josie Rourke di Sweet Charity ora in scena al Donmar Warehouse di Londra.
Anne Marie Duff e Arthur Darvill in Sweet Charity. Sweet Charity
Donmar Warehouse, Londra
Cinque stelle
Grazie a una serie di numeri di punta e alla coreografia di Bob Fosse, Sweet Charity è popolare come non mai, con nuove produzioni al Nottingham Playhouse e al Watermill Theatre del Berkshire negli ultimi 12 mesi. Al centro del musical c’è la storia di una ragazza che incontra un ragazzo ma, scritto da Neil Simon, non è una semplice commedia romantica. Dietro i ritmi coinvolgenti della musica si nasconde il mondo cupo delle sale da ballo dove le donne lavorano come “taxi dancers”, assunte dagli uomini per ballare, con alcune che offrono anche servizi sessuali “extracurricolari”. La paga è bassa e l'autostima è ancora più bassa, con il valore delle donne basato su quanti uomini possono attrarre per notte.
Il cast di Sweet Charity. Foto: Johan Persson
Alcune produzioni cercano di applicare una patina di charme su questo contesto, suggerendo che è tutto solo spettacolo, ma, nonostante molte risate, la nuova produzione di Josie Rourke non fa alcuno sforzo per minimizzare il degrado. Come suggerisce il suo nome, Charity Hope Valentine è un faro splendente in un mondo cinico, con un grande cuore che anela all'amore. Dopo essere stata letteralmente abbandonata dal suo amante Charlie, si rimette in gioco come taxi dancer, la hostess più longeva del Fandango Ballroom. I suoi continui sforzi per trovare qualcosa di meglio la portano a frequentare una scuola serale ma, ancora prima della sua prima lezione, finisce per uscire con un timido ragioniere fiscale chiamato Oscar che non sa nulla di lei.
Anne Marie Duff nei panni di Charity in Sweet Charity
Con un'energia giovanile, Anne-Marie Duff è irresistibilmente simpatica nel ruolo del titolo. La mancanza di autostima di Charity è straziante, il che è particolarmente preoccupante quando la vediamo offrire il suo corpo a qualsiasi uomo che le mostri gentilezza. Non cresce né cambia nonostante le sue esperienze, ma ciò che la rende un'eroina è la sua incredibile capacità di resistere e superare ogni delusione, e di farlo magnificamente con un invidiabile senso di gioia.
Anne Marie Duff (Charity) e Arthur Darvill (Charlie) in Sweet Charity
Rourke ha abbandonato la coreografia di Fosse per lavorare con una leggenda della danza moderna, Wayne McGregor, che mescola giocosità con una fisicità desessualizzata, soprattutto nella sfilata provocatoria delle taxi-dancers per attrarre un “big spender”. Robert Jones attinge a un’estetica anni '60 per il set e il design dei costumi argentei e luccicanti, ispirati all'immaginario e allo stile da magazzino della Factory di Andy Warhol (molto simile a Ivo van Hove e al designer Jan Versweyveld in un altro spettacolo attuale, All About Eve). Con un cenno alle tecniche teatrali di straniamento di Bertolt Brecht, lo spettacolo utilizza segnaletiche e lettere per scandire momenti chiave come “Una grande decisione”, mentre il lago di Central Park è ingegnosamente rappresentato da una gigantesca vasca di sfere argentate.
Il cast di Sweet Charity al Donmar Warehouse.
Come l'ottimismo effervescente di Charity, la musica di Cy Coleman e i testi di Dorothy Fields, sotto la supervisione musicale di Gareth Valentine, superano la cupezza con un'energia gioiosa che fa vibrare le dita e i piedi. Uno dei momenti culminanti da non perdere è The Rhythm of Life, interpretato con eleganza sciolta da Adrian Lester - uno degli ospiti che interpretano il pastore di una congregazione ecclesiale alternativa alimentata da acido. Ci sono ottime interpretazioni dal resto del cast, inclusi Arthur Darvill nel ruolo del comicamente ansioso Oscar e Martin Marquez nel ruolo di Vittorio Vidal, l’unico uomo che apprezza Charity per quello che è veramente. Rourke e McGregor garantiscono anche che ciascuna delle taxi-dancers abbia una propria forte identità, da Lizzy Connolly come l'ex detenuta Nickie a Debbie Kurup come Helene e Danielle Steers come Carmen.
Amy Ellen Richardson (Ursula) e Martin Marquez (Vittorio Vidal) in Sweet Charity. Foto: Johan Persson Alcuni potrebbero criticare questa produzione per la mancanza di fascino, ma Sweet Charity è molto più di questo. Richiamando alla memoria il gelido riadattamento di Cabaret di Sam Mendes al Donmar 26 anni fa, Rourke espone il grim, senza speranza mondo delle sale da ballo di corpi affittabili ma lo bilancia con la commedia e il pathos, impreziosito dall’indimenticabile interpretazione di Duff come la fragile ma indistruttibile Charity.
In scena fino al 8 giugno 2019.
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