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RECENSIONE: Guerra Nucleare, Royal Court Jerwood Upstairs ✭✭✭✭
Pubblicato su
26 aprile 2017
Di
markludmon
Andrew Sheridan, Beatrice Scirocchi, Maureen Beattie, Gerrome Miller e Sharon Duncan-Brewster Guerra Nucleare
Royal Court Jerwood Upstairs
24 aprile 2017
Quattro stelle
Simon Stephens presenta solo 12 pagine di testo per il suo ultimo lavoro, Guerra Nucleare, descrivendolo come "una serie di suggerimenti per un'opera teatrale", lasciando ai collaboratori come il regista il compito di decidere l'ambientazione. "Tutte queste parole possono essere pronunciate dagli attori ma nessuna di esse deve necessariamente esserlo", aggiunge. In collaborazione con la regista Imogen Knight e la dramaturga Lucy Morrison, il risultato è un'opera audacemente sperimentale che è ipnotica, inquietante e a volte sconcertante.
Gerrome Miller e Beatrice Scirocchi
Tocca temi di perdita e alienazione presenti in alcune delle opere precedenti di Stephens come Harper Regan e Port. Ci porta nel mondo di una donna senza nome che soffre per una perdita devastante avvenuta sette anni dopo la morte di una persona cara, presumibilmente il suo partner. Con Maureen Beattie al centro della scena, sentiamo i suoi pensieri angosciati, pronunciati sia dal vivo sia registrati come voiceover, supportata da quattro altri attori che si muovono intorno a lei quasi senza voce. Mentre si sposta per Londra in metropolitana, lungo le strade affollate, e si siede in un caffè, viviamo tutto dalla sua prospettiva frammentata, con visioni terrificanti e un assalto sonoro. Il dolore della sua perdita è accompagnato dal suo disperato desiderio di contatto umano, compreso il fare sesso "un'ultima volta". Il linguaggio è poetico e spesso astratto, passando dalla quotidianità ai "pensieri incisi all'interno della mia testa".
Beatrice Scirocchi, Andrew Sheridan, Maureen Beattie, Gerrome Miller e Sharon Duncan-Brewster
Inevitabilmente, l'esperienza è cupa e inquietante ma ci sono momenti di leggerezza come il suo tentativo non convenzionale di parlare con un giovane sconosciuto sulla metropolitana. Abbiamo anche un assaggio della gioia che ricorda dal suo tempo con la persona amata mentre il cast di supporto canta e balla malamente insieme al cantante country Mickey Newbury in When the Baby in My Lady Gets the Blues.
Sharon Duncan-Brewster, Gerrome Miller, Beatrice Scirocchi e Andrew Sheridan.
Il pubblico siede su sedie da pranzo spaiate attorno a uno spazio vuoto suddiviso dal set di Chloe Lamford fatto di oggetti domestici confusi. Costantemente cambiando e fluido, questo è completato dall'illuminazione progettata da Lee Curran e dal suono di Peter Rice. La sicura performance centrale della Beattie è ben supportata da Sharon Duncan-Brewster, Gerrome Miller, Beatrice Scirocchi e Andrew Sheridan i cui movimenti coreografati rendono il tutto in parte un pezzo di danza. Mentre lo spettacolo è a volte confuso e disorientante, è avvincente lungo tutti i suoi 45 minuti, lasciandoti con parole, suoni e visioni che continueranno a perseguitare.
In replica fino al 6 maggio 2017
Foto: Chloe Lamford
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