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RECENSIONE: Buyer And Cellar, Barrow Street Theatre ✭✭✭✭
Pubblicato su
14 gennaio 2014
Di
stephencollins
Michael Urie in Buyer and Cellar. Foto: Joan Marcus Buyer and Cellar
Barrow Street Theatre
13 gennaio 2014
4 Stelle
Alcuni anni fa, mi fu regalato, come regalo di compleanno, un libro fotografico da tavolino scritto da Barbra Streisand (non era mai chiaro se fosse stato dato come scherzo o seriamente, dato che la mia ambivalenza nei confronti della grande diva che è La Streisand è sempre stata chiara), ma si è rivelato uno di quei regali che continua a dare gioia.
In esso, Streisand esprime le sue opinioni sul design architettonico e sulla sua incredibile casa, i suoi angoli e fessure. Apri una qualsiasi pagina a caso, leggila ad alta voce e sicuramente troverai qualcosa di esilarante, anche se probabilmente involontario, sulla pagina. Il libro mi ha dato un enorme piacere e ora, in scena off-Broadway, al meraviglioso Barrow Street Theatre, è in corso un'opera ispirata proprio a quel libro.
Jonathan Tolins ha preso quel libro come punto di partenza, immaginando il centro commerciale sotterraneo che Streisand aveva installato a casa sua per tutti i suoi beni e postula com'è la vita per il povero ragazzo che lavora nel centro commerciale.
Entra Michael Urie, un attore talentuoso e in realtà piuttosto brillante, che è l'unica star di Buyer and Cellar di Tolins e che interpreta se stesso, Alex More (il suddetto assistente e lontano cugino di Sir Thomas More), il fidanzato di Alex, Barry, La Streisand stessa, la sua spietata assistente personale, Sandra, e James Brolin.
Urie è magico da guardare; il suo tempismo comico è perfetto e la sua interpretazione dei vari personaggi è assoluta, precisa e pungente nei dettagli. Passa senza sforzo tra i personaggi, evocando facilmente e rapidamente quello richiesto.
Il suo lavoro è incessantemente affascinante e divertente. Cattura perfettamente lo spirito e l'essenza di Streisand; è allarmantemente divertente come la diva. Ma il suo altro lavoro è altrettanto solido. E l'opera è più del pezzo esilarante che viene pubblicizzata: in molti modi, è una contemplazione seria e stimolante della fama, della solitudine, dell'amicizia e dell'umanità.
Urie è in grado di essere intensamente toccante, onesto senza fiato e sognante tutto in una volta. Si percepisce il suo stupore, la sua paura, la sua resa gentile al potere della diva, la sua seduzione nel suo mondo, il suo errore nel riconoscere ciò che è importante nella sua vita, la sua petulanza, la sua caduta, il suo dolore - è un ricco arazzo di emozioni vere giocato contro un assurdo e ridicolo insieme di valori, tutti incastonati e articolati nel libro da tavolino.
Tolins ha davvero scritto qualcosa di abbastanza speciale; un'allegoria per i tempi moderni. Pensi che riguardi gli uomini gay e la loro fissazione con Streisand- ma in realtà riguarda la fragilità della condizione umana e i facili errori che si possono fare, i quali diminuiscono l'esperimento della vita.
È un'esperienza teatrale deliziosa e soddisfacente in ogni modo. Urie è a dir poco straordinario.
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