INTERVISTA: Drammaturga Ella Hickson

Ella Hickson si è fatta un nome al Festival di Edimburgo nel 2008 con la sua opera Eight, vincendo un Fringe First. La sua seconda opera si trasferisce a Londra.

Ella, hai avuto una salita piuttosto meteoritica dal 2008 come giovane artista. Qual è stato il tuo percorso in questo mondo che chiamiamo spettacolo?

Il teatro della mia università gestisce uno slot fringe gratuito, basta avere un'idea e proporla. Fortunatamente la mia idea di otto monologhi è stata selezionata e quindi ho dovuto scriverli. È stato un processo piuttosto diretto, conoscevo otto bravi attori studenti e così abbiamo creato i pezzi attraverso la conversazione, è stato un processo veramente meraviglioso.

Essere uno scrittore è una professione piuttosto isolata. Quanto ti sono stati utili i tuoi vari tirocini e legami con i teatri?

Moltissimo. Sono davvero molto grata a Katherine Mendelsohn e al team del The Traverse e anche a Simon e Sean e al team del The Lyric. Senza queste comunità penso che avrei trovato gli ultimi anni davvero difficili. È molto importante essere connessi a un teatro, capire il funzionamento di un edificio e sentirsi come se appartenessi a un luogo.

Alcune persone dicono che devi aver vissuto qualcosa per poterla scrivere, cosa ne pensi?

Beh, non ho mai fatto saltare in aria autobus o spogliato cadaveri, quindi suppongo che non sia vero! Detto ciò, penso che tutta la buona scrittura contenga un nucleo di verità universale e aiuta avere una qualche relazione con quella verità anche se non l'hai vissuta.

Da dove trai ispirazione per la tua scrittura?

Da ogni parte, frammenti di conversazioni - guardando film o opere teatrali - conversazioni - libri. Trago molto dai colloqui con i miei amici.

Dopo tanto successo con Eight, hai sofferto con qualche momento da 'secondo album difficile' con Precious Little Talent?? Certo. Sentivo che c'era molta pressione su di me per avere successo con Precious Little Talent, da qui il titolo leggermente provocatorio. Ma, col senno di poi, penso che quella pressione fosse perlopiù nella mia testa. Le opere teatrali vanno e vengono e la stampa raramente pensa a una recensione una volta scritta. Bisogna essere impegnati nel lavoro, non nella risposta che ottiene, è l'unico modo per continuare a fare il meglio che puoi. Precious Little Talent tocca sentimenti di abbandono che sono incredibilmente prevalenti al momento. Ma non di impotenza; sembra anche un'opera intrinsecamente ottimista. Era importante per te?

All'epoca, sì. Penso che ci sia poco senso nel girare in tondo nel destino e nella disperazione a meno che almeno non esplori qualche via d'uscita da quella situazione. Le opere teatrali devono riguardare il cambiamento, la trasformazione - se le persone sono abbandonate, vogliamo vederle sforzarsi di farsi trovare.

Quanto sei stata coinvolta con questa produzione di Precious Little Talent? Nella sala di prove sei una scrittrice 'pratica' o credi nel lasciare andare il lavoro fino ad un certo punto?

È stato un processo di apprendimento, poiché è una delle prime volte che ho dovuto farlo, dato che solitamente ho diretto le mie opere. Ho un ottimo rapporto di lavoro con James e c'è sicuramente una cultura di comunicazione aperta e cooperazione che rende tutto molto più facile.

Infine, perché le persone dovrebbero venire a vedere Precious Little Talent?

Ha una combinazione affascinante di umorismo e pathos. È un'opera molto contemporanea con quel buon vecchio tono di intrattenimento fatto di risate e lacrime.

-Intervista Honour Bayes Precious Little Talent si svolge presso i Trafalgar Studios dall'8 aprile al 30 aprile 2011.