Artisti indigeni canadesi si dirigono a Edimburgo

Le opere degli artisti indigeni canadesi saranno in primo piano nei festival di Edimburgo di quest'anno come parte di un nuovo programma che celebra le culture indigene.

Deer Woman Foto: Prudence Upton

Coinvolgendo l'Edinburgh International Festival (EIF), l'Edinburgh Festival Fringe e l'Edinburgh International Book Festival in agosto, è stato realizzato da Indigenous Contemporary Scene, prodotto da Onishka Productions.

Kiinalik: These Sharp Tools arriva allo Studio dell'EIF per il suo debutto europeo dal 2 al 5 agosto. L'artista inuk Laakkuluk Williamson Bathory e la teatrante queer di Toronto Evalyn Parry condivideranno il palco in un concerto, una conversazione e una performance multimediale che esamina la storia indigena del Canada, l'eredità coloniale, la politica, il femminismo e la minaccia crescente del cambiamento climatico. Lo spettacolo ha vinto il Dora Award 2018 per la migliore nuova opera teatrale.

La danzatrice e artista Ojii-Cree Lara Kramer porterà tre opere alla sede del Fringe Summerhall. Presentate come una progressione cronologica che esplora il passato, il presente e il futuro, queste opere sottolineano che per prendersi cura delle future generazioni dobbiamo guardare al passato e alla natura ciclica di tutto ciò che è interconnesso.

Native Girl Syndrome. Foto: Marc J Chalifoux

Il trio si apre con Native Girl Syndrome, un'immersione nella cultura di strada che conduce il pubblico in un viaggio dinamico di dipendenza, perdita e alienazione. L'opera è ispirata all'esperienza della nonna di Kramer che ha migrato da una remota comunità delle Prime Nazioni a un ambiente urbano sconosciuto quando era giovane. Si svolge dal 2 al 4 e dal 7 all'11 agosto.

This Time Will Be Different, co-creato da Émilie Monnet, è un'installazione basata su performance sul presente che denuncia il discorso del governo canadese sui popoli indigeni e offre una cerimonia intergenerazionale per celebrare la bellezza e la sopravvivenza, in scena dal 13 al 18 agosto.

Miijin Ki 3. Foto: Omer Yukseker

Miijin Ki, una parola nella lingua Anishnabemowin che significa “Mangiare la Terra”, è un'opera nuova in via di sviluppo dove Kramer, insieme ai suoi collaboratori, crea tensioni non violente di un futuro di vita e di essere sulla terra. Va in scena dal 20 al 24 agosto.

Altri due spettacoli arriveranno al CanadaHub, la destinazione annuale del Fringe per il teatro e la cultura canadesi. Deer Woman è un monologo degli artisti Article 11 su una donna Blackfoot in cerca di vendetta per l'omicidio della sorella minore e delle altre 1.600 donne indigene registrate come scomparse o uccise in Canada negli ultimi decenni. Va in scena dal 31 luglio al 25 agosto.

Songs in The Key of Cree è una raccolta di canzoni scritte negli ultimi 30 anni dal drammaturgo/songwriter/pianista Cree-Canadese Tomson Highway, nominato dalla rivista canadese Maclean’s come “una delle 100 persone più importanti nella storia del Canada”. Saranno cantate dalla cantante di cabaret peruviano-canadese Patricia Cano, accompagnata dal sassofonista jazz Marcus Ali, con Tomson Highway stesso al pianoforte. Va in scena al CanadaHub dal 31 luglio al 18 agosto.

Il programma di Edimburgo culminerà nel Kanata Cabaret Hour – utilizzando “Kanata”, la parola Haudenosaunee per Canada – un'esibizione dei molti artisti indigeni presenti a Edimburgo in agosto. L'ora presenterà un mix radicale di danza, musica e arte dal vivo da prospettive indigene e scozzesi, al CanadaHub dal 21 al 24 agosto.

All'Edinburgh International Book Festival, Indigenous Contemporary Scene porterà due performance di parole e musica sotto la bandiera “Songs from the Land”.  Sometimes I Speak English il 15 agosto nasce dalle esperienze indigene su entrambi i lati dell'Atlantico. La poetessa e cantante di gola Inuk Taqralik Partridge si esibirà accanto alla celebrata violoncellista Cree Cris Derksen. La musicista scozzese Inge Thomson, proveniente da Fair Isle, presenterà nuove opere ispirate al paesaggio di là.

In Calling Home, la poetessa e cantante di gola Inuk Taqralik Partridge si esibirà con la violoncellista Cree di fama Cris Derksen. Tara Beagan, metà del duo Article 11 e autrice Ntlakapamux che ha scritto sui resti umani Beothuk al National Museum of Scotland, e la poetessa shetlandica Roseanne Watt leggeranno entrambi dalle loro ultime opere il 16 agosto.

Il programma mira ad amplificare le voci degli artisti indigeni in Canada e a evidenziare la conversazione su cosa significhi essere indigeni oggi. Servirà anche come risposta guidata dagli artisti al 2019 UNESCO Year of Indigenous Languages, di cui Onishka è un partner, e alla Giornata internazionale dei popoli indigeni del mondo il 9 agosto.

Émilie Monnet, direttrice artistica di Onishka Productions e Indigenous Contemporary Scene, ha dichiarato: “Il programma offre un'opportunità creativa unica per artisti, performer e scrittori indigeni e scozzesi di Turtle Island, il nome indigeno per il Canada e il Nord America, per collaborare tra loro, condividere i loro distinti saperi culturali e offrire prospettive rappresentative sul mondo di oggi e sulle questioni che i popoli indigeni stanno affrontando.”

Fa parte di un'iniziativa più ampia, Indigenous Contemporary Scene Scotland, che si svolge da luglio 2019 a settembre 2020, offrendo spazi unici per lo scambio creativo tra artisti di diverse nazioni, incitando nuove collaborazioni con artisti scozzesi e contribuendo al maggiore riconoscimento delle voci indigene a livello internazionale.

SITO WEB DI INDIGENOUS CONTEMPORARY SCENE

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